venerdì 2 maggio 2014

Cosa c’entrano i tappi per le orecchie?

A parte la bellezza della loro confezione così retrò (vintage direbbe chi è alla moda) che non potevo non fotografare in una qualche occasione, a parte il fatto che sono i miei personali e li uso per non sentire i vicini al piano di sopra che russano, volete mettere il piacere di leggere un libro di Stefánsson completamente immersi nelle sue pagine senza i rumori di fondo a disturbare?


Allora sì che il gelido vento invernale può soffiarti contro il viso costringendoti a chiudere gli occhi, le parole prendono vita e  ti danzano intorno, puoi sentire perfino  il rumore della neve che cade dal cielo, la tristezza degli angeli.



Jón Kalman Stefánsson è uno dei miei scrittori preferiti, e chi ha frequentato la libreria lo sa perché se mi si chiedeva cosa leggere “soddisfatti o rimborsati” era la mia prima scelta; i suoi romanzi parlano di gente di mare, della sua Islanda, di pescatori di merluzzi innamorati delle parole, di giorni aspri come il lavoro dei campi e notti fredde, di solitudine, di amicizia, di vita, di amore. La sua lingua è dolce e questa dolcezza è presa in prestito dalla poesia e così come la poesia riesce a parlare a tutti. Ogni volta che lo incontro, che lo leggo, me ne innamoro perdutamente: leggo piango rido mi commuovo, come nell’amore. I suoi romanzi sono così intensi che non avrebbe senso leggerli una sola volta, o non condividerli. Io non sottolineo mai un testo di narrativa ma in questo caso si dovrebbe fare un’eccezione perché le parole che ci regala sono così intense e significative che sappiamo già ci saranno utili in un qualche periodo della nostra vita.


Immaginerete la mia felicità quando ho trovato in libreria (fingendo casualità ma in realtà ero da tempo in attesa) l’ultimo capitolo della trilogia iniziata con Paradiso e inferno. Ora lo sto leggendo, ma prima di raccontarvelo volevo introdurre l’autore, i suoi precedenti (stupendi, lo avete capito) romanzi, e darvi il tempo di leggerli.

Nella puntata precedente … che ovviamente consiglio di leggere (prima!) avevamo lasciato il protagonista, chiamato dall’autore semplicemente “ragazzo”, mentre sta precipitando sul fianco vertiginoso di una montagna insieme al suo compagno di viaggio, il postino Jens. A questo punto urge una digressione su questo magnifico personaggio: Jens una specie di gigante barbuto dalla scorza dura come il ghiaccio,  con la barba perennemente gelata dalle intemperie, che sfida la sorte per consegnare la posta nei luoghi più remoti dell’isola, che conosce l’amore ma non sa parlarne, che affretta il passo quando i pensieri prendono il sopravvento, che non apprezza chi parla troppo ma che è lì quando deve salvarti la vita e sa chiedere scusa. Lui ed il ragazzo partono insieme per portare la posta nei lontani fiordi del nord, vicino al mare glaciale artico e per buona parte del romanzo sfidano accecanti bufere, scalano montagne, attraversano brughiere e incontrano sulla loro via personaggio bizzarri e fantasmi generati dalla fame e dal freddo. E proprio mentre stanno per far ritorno a casa… nulla, il romanzo si interrompe. 




A questo punto se non siete già per strada in cerca del libro nella libreria a voi più vicina…

Mi chiese
Cosa avrei portato su un’isola deserta
Una barca e te
Dissi
E la barca la bruciamo sulla spiaggia
Poi me ne andai
Lasciandola lì
Per tenermi il sogno

Buona lettura!


L’autore: Jón Kalman Stefánsson (Reykjavík, 1963), ex professore e bibliotecario, è passato alla narrativa dopo tre raccolte poetiche. I suoi romanzi sono stati nominati più volte al Premio del Consiglio Nordico e pubblicati dalle più importanti case editrici europee. Ha ricevuto nel 2005 il Premio Islandese per la Letteratura. In Italia, la casa editrice Iperborea ha pubblicato: Paradiso e inferno, La tristezza degli angeli e Il cuore dell'uomo che costituiscono una trilogia; Luce d’estate ed è subito notte, che è invece una raccolta di racconti. Paradiso e inferno è stato definito il miglior romanzo islandese degli ultimi anni. E per quanto valga, io sono pienamente d’accordo

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