martedì 27 maggio 2014

dovrei scrivere il curriculum vitae...

...e invece sto scrivendo questo post
Sì perché io il curriculum, per caso o per fortuna, non l’ho mai dovuto scrivere, sino ad ora. Mentre facevo il liceo lavoravo durante l’estate come cameriera nella pensione 1stella dei miei a Riccione: grembiulino bianco corto in sangallo e bricchetti di latte e caffè delle colazioni da portare. Ora lo ricordo con tenerezza, ed ho tanti bei pensieri legati a quel periodo, ma allora avrei pagato pur di non dover uscire da quella cucina. Durante l’università ho fatto la commessa in libreria, la segretaria in uno studio di architettura e la correttrice di bozze. Poi è arrivato il lavoro in casa editrice, che mi ha rubato tre lunghi anni di vita (ma che mi ha permesso di conoscere il mio attuale marito) e infine la libreria, in assoluto il periodo più creativo e gratificante della mia vita, quello in cui ho potuto esprimere appieno me stessa. 



Ora, mi piacerebbe trovare una libreria in cui lavorare, qui nei dintorni e, alle prese con il curriculum, valuto cosa scrivere e cosa no. Ne ho ricevuti tanti, mentre ero in libreria! quanto sorridevo, leggendoli, nel percepire la distanza tra il lavoro immaginato e quello reale. Chi li scriveva non aveva la minima idea di che cosa consistesse il lavoro in libreria. Mi spiego meglio, cercando di non essere crudele:

in una libreria indipendente la mattina la libraia si concede con tutta calma un cappuccino, una brioche (mignon), e due chiacchiere con le amiche; poi accende le luci ed il pc, si siede e legge un bel libro ascoltando in sottofondo musica jazz, conversa con i clienti sulle ultime letture da promuovere, legge le recensioni della critica per orientarsi sulle prossime scelte ed i titoli dei giornali per avere qualche idea di che cosa proporre come saggistica e attualità, compone la vetrina secondo i suoi personali gusti ed i banchi alternando proposte di vario genere letterario, saluta cordialmente gli agenti delle case editrici che con competenza le illustrano le novità in uscita, osserva i bambini che con grande delicatezza sfogliano i libri loro dedicati, tutto questo ovviamente con la consapevolezza di fare il lavoro più bello al mondo, la libraia

e invece no!


la mattina la libraia corre trafelata sperando di non aver fatto tardi per l’ennesima volta e trovando a conferma di ciò, davanti alla porta, già alcuni clienti con lo sguardo torvo (è questa l’ora di aprire?), accende le luci mentre si toglie il cappotto e con un piede avvia il computer e già il telefono comincia a suonare, risponde alle richieste dei clienti spazientiti mentre gentilmente manda a quel paese la signorina che le sta offrendo l’ennesima proposta commerciale,  “no questo libro è fuori catalogo, non è che non voglio ordinarlo, è che proprio non posso”, “no, non facciamo sconti su tutti i libri”, “no, non abbiamo libri speciali, è che proponiamo anche la piccola editoria di qualità oltre al bestseller” ,  mette via il giornale con le recensioni per leggerlo a casa, dopo l’orario lavorativo insieme alla pila di libri che non vede l’ora di avere il tempo di leggere (senza sacrificare un paio di ore notturne di sonno), rifila in vetrina tutti i libri che non sa proprio dove posizionare sperando che passi qualcuno se ne innamori e li porti via, compone i banchi facendo in modo da sembrare una libreria “normale” (memore di quella volta in cui una cliente, entrando, chiese “dove sono i romanzi”?), litiga con gli agenti a cui manca solo la pinna sulla schiena, sorride ai bambini che con le dita appiccicose dell’ultima merenda mangiata compongono divertenti composizioni decorative sulle copertine dei libri nuovi, infine, esausta ha ancora il tempo di essere investita dall'imbarazzo totale davanti alla cliente che si avvicina alla cassa scrollando la polvere da un libro, e tutto questo ovviamente con la consapevolezza di fare il lavoro più bello al mondo, la libraia

quindi per il curriculum annoto: cancellare master in editoria e interessi intellettuali e aggiungere: sono puntuale quanto posso, gentile sempre e soprattutto una grandissima spolveratrice


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