martedì 1 luglio 2014

Auður Ava Ólafsdóttir, L'eccezione

Nel 2009 la casa editrice Einaudi ha mandato in preview a noi librai un romanzo di una autrice islandese ancora sconosciuta e inedita in Italia. Il romanzo era Rosa candida di Auður Ava Ólafsdóttir e in copertina era raffigurato un neonato dormiente. Se ci sono romanzi che evito di leggere a priori sono quelli in cui si parla di bambini, al secondo posto vengono quelli in cui si parla di giardini o fiori perciò l’accoppiata era per me motivo sufficiente per riporlo in uno scaffale molto in alto o in alternativa regalarlo a qualche cliente. Sì lo so, sono vittima dei miei pregiudizi! e ne sono consapevole, ma quella volta al di là di ogni previsione ho incominciato a leggerlo e mi ha letteralmente rapita. Ciò mi ha insegnato che “non giudicare un libro dalla sua copertina” vale anche al contrario; soprattutto ho incontrato un’autrice che non ho più lasciato.

Auður Ava Ólafsdóttir, L'eccezione, Einaudi, pp. 260, €19,00
Dopo Rosa candida, che vi consiglio come prima lettura se volete farvi un’idea esaustiva dello stile e delle tematiche dell’autrice, Einaudi ha poi pubblicato La donna è un’isola, scritto nel 2002 (a mio parere il meno riuscito dei tre) e da pochi giorni L’eccezione con cui ho passato le mie ultime serate.

Il romanzo si apre con i festeggiamenti di capodanno a Reykjavik. La protagonista Maria, sposata da anni e madre di due piccoli gemelli, raccoglie la confessione del marito che tra brindisi e fuochi d’artificio le dice di essersi innamorato di un altro uomo, e di volerla lasciare per stare finalmente con lui. Per la donna è un fulmine a ciel sereno: Floki è sempre stato un uomo ed un padre pieno di attenzioni, come ha fatto a non capire? Come ha fatto a non vedere? 


Mentre nella sua mente ripercorre i momenti del passato che la aiutano a comprendere, un’ondata di eventi eccezionali sconquasserà la sua esistenza e le farà mettere a fuoco se stessa e le persone che le sono accanto. E se queste “eccezioni” diventeranno l’unica vera costante della sua vita, saranno anche l’occasione per il suo nuovo futuro da costruire.
Dice in un’intervista Ólafsdóttir: «È complicato essere una donna nel mondo di oggi, e non è meno complicato essere un uomo. E la relazione tra un uomo e una donna è un affare ancora più complicato. […] Penso che una buona persona abbia più probabilità di essere un buon genitore, ma non serve essere una buona persona per essere un buon cuoco».


Non voglio torturarmi pensando che mio marito sta dormendo in un altro appartamento a due isolati da qui, fra le braccia del suo amante. Così me ne sto completamente immobile, a occhi aperti, in un silenzio tetro, tentando di concentrarmi. Inspirare. Espirare. Porgo l’orecchio, mi sembra di sentire la gatta, ma non riesco a ricordare se la porta di casa è chiusa a chiave come dovrebbe. Sono trascorse sei ore, da quando mio marito ha stappato la bottiglia di champagne e mi ha annunciato di volermi lasciare per un altro, e il mio corpo sente ancora il contatto delle sue dita. Allungo il braccio nel buio e a tastoni cerco il cellulare. Torna a casa, digito sui tasti.
Lui è sveglio, mi risponde immediatamente. Non mi sentivo felice, perdonami. - Auður Ava Ólafsdóttir, L’eccezione 

Quello che mi piace di questa autrice è che la sua narrazione essenziale dà vita a una voce intima e inconfondibile, come di famiglia; riesce a instaurare con il lettore un dialogo personale e sincero, come conversando con un’amica davanti ad una tazza di tè e biscotti. I suoi protagonisti vivono delle vere e proprie rivoluzioni nelle loro vite ma pur avendo a volte caratteristiche singolari (e sempre tanta neve da spalare!), non sono così dissimili da noi e le domande che si pongono sono le stesse che ogni giorno noi poniamo a noi stessi. Maria a prima vista sembra una persona ingenua ed un po’ bizzarra. Si fa del male inconsapevolmente, è sbadata, prende rischi eccessivi, sembra vivere in un mondo tutto suo ed effettivamente fa cose strane come immergersi nel mare gelato o guidare sotto la tormenta di neve ma sa anche dare un peso alle cose importanti della vita, è generosa, è fiduciosa e ama in modo incondizionato. Maria è una donna che butta il cuore oltre l’ostacolo, trasforma i problemi in occasione di crescita. Non è poi così difficile, basta provare.


– Non sopporto il freddo e il buio, – dice, – si passa la vita ad aspettare che questa terra gelata rifiorisca, che si riempia di odori e di lombrichi. Io non sono mai stata una fan di penne, piume e uccelli, ma qui come si fa a non desiderare di essere un migratore che se ne vola via dall’isola in autunno e ci ritorna in primavera? Una radice nel Sud e l’altra nel Nord del mondo. Me ne andrei giusto il giorno prima dell’apertura della caccia. Siamo esseri umani, in fin dei conti. Per quanti giorni potremo mai resistere, senza il sole? - Auður Ava Ólafsdóttir, L’eccezione

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