sabato 10 maggio 2014

la vetrina editoriale

Ho da poco saputo che anche il secondo libro in programmazione presso BookaBook ha raggiunto l’obiettivo di finanziamento. Non sapete cosa sia BookaBook? E una piattaforma in open source in cui i lettori possono decidere se finanziare la pubblicazione di un libro, leggendone precedentemente un’anteprima, mediante un contributo volontario. 


Si tratta di un vero e proprio “esperimento”, il primo esempio di crowdfunding italiano esclusivamente dedicato ai libri. Nasce da una piccola start up editoriale e da una comunità di circa trentamila lettori che si sono incontrati su Facebook, lettori disposti a finanziare personalmente la pubblicazione di un libro. Occorre precisare che con il termine libro qui si indica sia la versione cartacea che quella digitale, al lettore la scelta di cosa finanziare/acquistare, ovviamente ad un prezzo diverso.
Il meccanismo è questo: viene proposto un romanzo mediante anteprima di qualche pagina e per quattro settimane gli utenti possono decidere se investire una quota minima di 3 euro, o più. Se si raggiunge nel tempo prestabilito l’obiettivo di 4mila euro, il libro viene stampato e distribuito, altrimenti si ricevono indietro i soldi.


Mi pare un test affascinante ed in linea con la contemporanea editoria mutante; in questo caso particolare la casa editrice come la conoscevamo non esiste più, o perlomeno non esiste più il suo ruolo di “proposta e selezione”, di investimento, che viene interamente affidato alla comunità dei lettori. Certamente a capo di BookaBook ci sono professionisti editoriali ma a differenza di quanto faceva il vecchio editore non scommettono più sulla riuscita di un romanzo, non sfidano il mercato con proposte rischiose, ma pubblicano su commissione dei lettori, e dopo aver coperto le necessarie spese. Una specie di vetrina editoriale che sostituisce sia la casa editrice che la libreria. Cosa si pubblicherà quindi? Al momento, leggo, «Quello che ci interessa è il dialogo con la community dei lettori, ma saremo attenti anche alle segnalazioni da parte di editori o di altri agenti. Sicuramente, non faremo self publishing: selezioneremo, magari con formule partecipative, i materiali che ci verranno sottoposti e proporremo romanzi e raccolte di racconti, senza escludere i testi di genere, dal giallo al noir, puntando però sempre su una narrativa di tipo autoriale». Se editoria equivarrà a dare al lettore ciò che desidera leggere, sarà interessante vedere quali saranno le scelte del pubblico. Alla fine di questo percorso l’autore deciderà se limitarsi a far circolare il suo libro sulla piattaforma oppure se cercare un editore tradizionale.


Altro interrogativo è  se e quanto il moderno lettore sia disposto ad “investire” per sostenere e leggere un testo per lui interessante. 

I dati su questo particolare argomento sono per me, ex libraia, quasi sconcertanti. I due romanzi già finanziati sono Solovki di Carlo Giunta, romanzo giallo di un saggista esordiente nella narrativa, e Gli scaduti di Livia Ravera, autrice nota, edita solitamente da Bompiani che qui presenta un romanzo di fantascienza. Per il primo i sostenitori sono stati 235, con una media di circa 17 euro investiti per lettore; per il secondo 136 sostenitori con una media di 30 euro circa per lettore. L’investimento minimo è di 3 euro per l’eBook ma il prezzo del tascabile è di 18 euro e quello della versione rilegata di 30 euro. Accanto a questi dati gli editori sottolineano che le offerte per le copie cartacee in versione rilegata sono state un successo, esaurendosi in poco tempo.

Questo dato sorprenderà i fondatori nelle loro aspettative dato che puntavano molto sulla diffusione del digitale ma sorprende anche me che da libraia ho sentito giuste lamentele sul prezzo sempre più alto dei libri. Un romanzo con copertina rigida a 30 euro non si è mai visto e nessuno lo avrebbe mai comprato, è un prezzo esorbitante, circa il doppio dei prezzi proposti dalle case editrici. Un tascabile a 18 euro è ancora più improbabile. Quindi? Come interpretare questi dati? Si tratta di sostegno ad una iniziativa che si trova lodevole, e in questo caso durerà?, oppure davvero un lettore è disposto a pagare queste cifre per un libro di suo interesse?


In questo periodo in cui i lettori sono sempre meno, gli scrittori esordienti non vengono presi in considerazione, le case editrici si ristrutturano, i grandi supermercati del libro entrano in crisi, gli eBook fanno capolino ma senza raggiungere soglie interessanti di mercato, sarà interessante seguire questo esperimento e vedere come evolve.


Se volete approfondire www.bookabook.it

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