martedì 8 luglio 2014

Jón Kalman Stefánsson, Il cuore dell'uomo

“L’uomo è nato per amare, ecco quant’è semplice il fondamento dell’esistenza. Per questo il cuore batte, questa strana bussola, grazie a lui ci orientiamo tra le nebbie più fitte, a causa sua ci smarriamo e moriamo in pieno sole.” 

Jón Kalman Stefánsson, Il cuore dell'uomo, Iperborea, pp.464, €18,50
Il ragazzo si risveglia in uno sperduto fiordo nel nord dell’Islanda. Il mare gli ha strappato l’unico amico, i ghiacci l’hanno inghiottito fino alle soglie della morte, ma a richiamarlo alla vita sono degli occhi verdi e dei capelli rossi. È la giovane Álfheiður che lo cura ogni giorno prima che il destino lo riporti al Villaggio, a una piccola comunità di pescatori impegnata in una quotidiana lotta per la sopravvivenza, alla locanda del capitano cieco che gli apre le porte della letteratura e della conoscenza.


E mentre il cuore continua a inseguire quei capelli rossi “oltre le montagne del mondo”, la sua perenne ricerca del senso più alto della vita diventa un viaggio iniziatico attraverso l’amore, da quello libero della ribelle Geirþrúður a quello dominatore della capricciosa Ragnheiður, a quello che guarisce il dolore di Rakel, nato dalla poesia di una lettera. Perché le parole possono dare corpo ai sogni, cambiare un destino, elevarci sopra il tempo. Ed è il potere delle parole e dell’animo umano contro gli abissi bui dell’esistenza a illuminare ogni pagina di questo romanzo. “Bisogna vivere come le stelle”, dice il ragazzo, “bisogna vivere per vincere la morte, è l’unica cosa che sappiamo”. Allora non ci spegneremo, “forse semplicemente ci trasformeremo in musica”.

Prometto di interrompere con gli scrittori islandesi per un po’ (anche se ho trovato Sotto il ghiacciaio di Laxness in una bancarella e so che non starà in libreria chiuso per molto), le temperature miti invitano a letterature di latitudini più basse ed ho qualche suggerimento datomi dall’elenco dei prossimi partecipanti a Festivaletteratura. Però di quest’ultimo Stefánsson devo dire qualcosa. Soprattutto che merita di essere letto! Chiunque abbia incominciato la trilogia non potrà farne a meno, per tutti gli altri, invito a leggere il mio post precedente http://internoconlibri.blogspot.it/2014/05/cosa-centrano-i-tappi-per-le-orecchie.html
Stefánsson è un grande poeta ed uno scrittore raffinatissimo, è un grande dispiacere lasciarlo e lasciare i suoi personaggi così vivi e reali e amorevoli. Vorrei tenerli qui con me, oltre la storia narrata, perché certamente le loro vite non si esauriscono in questa. Quando si chiude un libro come questo, si apre un mondo intero.


Jón Kalman Stefánsson (Reykjavík, 1963), ex professore e bibliotecario, è passato alla narrativa dopo tre raccolte poetiche. I suoi romanzi sono stati nominati più volte al Premio del Consiglio Nordico e pubblicati dalle più importanti case editrici europee. Luce d’estate ed è subito notte, di prossima pubblicazione da Iperborea, ha ricevuto nel 2005 il Premio Islandese per la Letteratura. Paradiso e inferno è stato definito il miglior romanzo islandese degli ultimi anni.

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