domenica 27 aprile 2014

Saudade ovvero Viaggio a Lisbona

Fra le mie passioni rientrano i viaggi in cerca d’autore. Visitare una città leggendo un romanzo, anziché una guida, è un ottimo punto di partenza per esplorarne l’anima più profonda e nascosta, quella che può sfuggire se si va solo in cerca di monumenti o mostre o shopping. Mi è capitato di chiedere a qualche libraio di consigliarmi un libro che parlasse di una città che stavo per visitare, e da libraia ho dato qualche consiglio; quindi se siete in partenza (secondo me meglio con un po’ di anticipo) per qualche luogo citofonate e chiedete! Al vostro ritorno mi racconterete com'è stato.


L’ultimo mio viaggio in ordine cronologico è stato quello a Lisbona, città che mi fa pensare immediatamente a due autori che amo: Pessoa, che ci nacque, e Tabucchi, che la scelse (e di tanti altri autori che vi straconsiglio come Saramago, Peixoto, Pinto), e ad un concetto per me molto attraente la saudade (loro pronunciano saudagi allungando sinuosamente la seconda a e arrotolando sensualmente la g) una forma di malinconia affine alla nostalgia. Affascinante perché in un’unica parola si racchiude una commistione di sensazioni diverse, tanto che risulta vano cercare una giusta traduzione: non è semplice tristezza, ma insieme desiderio di rivivere un qualcosa di speciale che nel momento del pensiero è assente. Forse sognare? Il sogno è nostalgia, è saudade. Proviene in qualche modo da sensazioni antiche che vorremmo rincontrare e rinnovare.

Pessoa ci ricorda che i sogni sono tutto quello che abbiamo; sono il mezzo che abbiamo per uscire dalla mediocrità e l’incoraggiamento che può spingerci a migliorare. L’eteronimo Álvaro de Campos dirà:

Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho in me tutti
I sogni del mondo


Quindi, quali sono i romanzi di Lisbona? Tanti, tutti i romanzi di Pessoa, e di Tabucchi (di loro ci si innamora anche solo con poche righe). Fra questi ne scelgo un paio, tanto fondamentali quanto tascabili (nel vero senso della parola) così potete leggerli e portarli con voi.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine (varie edizioni, io preferisco la Feltrinelli) – per farvi innamorare dell’autore che troverete raffigurato in tutta la città (magliette, souvenir, fotografie, tazze ecc… compresa la famosa statua in bronzo, meta di pellegrinaggio fotografico al caffè A Brazileira). Una raccolta disordinata e mai conclusa delle riflessioni di uno dei suoi più famosi eteronimi, Bernardo Soares: ironico, profondo e irrequieto, Soares riflette sulla vita, sulle sue memorie più intime e sullo scorrere del tempo, sui colori e le emozioni che osserva intorno a sé e dentro di sé.
Sempre di Pessoa aggiungo Lisboa, quello che il turista deve vedere – una guida scritta dall’autore nel 1925 che ci accompagna nei luoghi amati, ed in quelli più “istituzionali”.
Antonio Tabucchi, Requiem, Feltrinelli editore - perché ci racconta che Lisbona è fatta di facce, di persone, panorami, sorprese, aromi, voci, emozioni; non andateci se cercate i monumenti e non prendetela sotto gamba. Un amico mi disse prima della partenza, perché ti fermi una settimana a Lisbona? bastano due giorni per visitarla. Ecco, non date retta a questo tipo di consigli. Ovviamente se avete meno tempo a disposizione dovrete farvi bastare il weekend, ma vi resterà il dispiacere di non aver avuto tempo di sostare in quel caffè, di non aver bevuto abbastanza ginjinha (delizioso liquore alla ciliegia), di non aver chiacchierato con quel vecchietto seduto sulla panchina del cimitero, di non aver rubato la ricetta dei pastéis de nata(letteralmente pasticcini alla crema, sublimi!) a qualche pasticcere, di non aver attraversato di notte la città sul tram 28.

foto: lacucinaspontanea.com
 

Interessante, a mio parere, anche questa guida: Lorenzo Pini, Lisbona. Ritratto di una città, Odoya edizioni, pp. 288, €18,00; una passeggiata nella città in compagnia dei testi letterari che la vedono protagonista. Ritroverete quindi Pessoa, Tabucchi, Saramago, ma con la struttura di una vera e propria guida: descrizione dei vari quartieri della città, elenco dei monumenti e così via. Segnalo che nella stessa collana sono già edite le guide letterarie di molte altre città (Parigi, Praga, Tokyo) io non vedo l’ora, anche per opportunità, di provare quella appena uscita su Genova.
Boa viajes a todos!


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