Fra le mie passioni rientrano i
viaggi in cerca d’autore. Visitare una città leggendo un romanzo, anziché una
guida, è un ottimo punto di partenza per esplorarne l’anima più profonda e
nascosta, quella che può sfuggire se si va solo in cerca di monumenti o mostre
o shopping. Mi è capitato di chiedere a qualche libraio di consigliarmi un
libro che parlasse di una città che stavo per visitare, e da libraia ho dato
qualche consiglio; quindi se siete in partenza (secondo me meglio con un po’ di
anticipo) per qualche luogo citofonate e chiedete! Al vostro ritorno mi racconterete com'è stato.
L’ultimo mio viaggio in ordine
cronologico è stato quello a Lisbona, città che mi fa pensare immediatamente a
due autori che amo: Pessoa, che ci nacque, e Tabucchi, che la scelse (e di
tanti altri autori che vi straconsiglio come Saramago, Peixoto, Pinto), e ad un
concetto per me molto attraente la saudade
(loro pronunciano saudagi allungando
sinuosamente la seconda a e
arrotolando sensualmente la g) una
forma di malinconia affine alla nostalgia. Affascinante perché in un’unica
parola si racchiude una commistione di sensazioni diverse, tanto che risulta
vano cercare una giusta traduzione: non è semplice tristezza, ma insieme
desiderio di rivivere un qualcosa di speciale che nel momento del pensiero è
assente. Forse sognare? Il sogno è nostalgia, è saudade.
Proviene in qualche modo da sensazioni antiche che vorremmo rincontrare e
rinnovare.
Pessoa ci ricorda che i sogni
sono tutto quello che abbiamo; sono il mezzo che abbiamo per uscire dalla
mediocrità e l’incoraggiamento che può spingerci a migliorare. L’eteronimo
Álvaro de Campos dirà:
Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho in me tutti
I sogni del mondo
Quindi, quali sono i romanzi di
Lisbona? Tanti, tutti i romanzi di Pessoa, e di Tabucchi (di loro ci si
innamora anche solo con poche righe). Fra questi ne scelgo un paio, tanto
fondamentali quanto tascabili (nel vero senso della parola) così potete
leggerli e portarli con voi.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine (varie
edizioni, io preferisco la Feltrinelli) – per farvi innamorare dell’autore che
troverete raffigurato in tutta la città (magliette, souvenir, fotografie, tazze
ecc… compresa la famosa statua in bronzo, meta di pellegrinaggio fotografico al
caffè A Brazileira). Una raccolta disordinata e mai conclusa delle
riflessioni di uno dei suoi più famosi eteronimi, Bernardo Soares: ironico,
profondo e irrequieto, Soares riflette sulla vita, sulle sue memorie più intime
e sullo scorrere del tempo, sui colori e le emozioni che osserva intorno a sé e
dentro di sé.
Sempre di Pessoa aggiungo Lisboa,
quello che il turista deve vedere – una guida scritta dall’autore nel 1925 che
ci accompagna nei luoghi amati, ed in quelli più “istituzionali”.
Antonio Tabucchi, Requiem,
Feltrinelli editore - perché ci racconta che Lisbona è fatta di facce, di
persone, panorami, sorprese, aromi, voci, emozioni; non andateci se cercate i
monumenti e non prendetela sotto gamba. Un amico mi disse prima della partenza,
perché ti fermi una settimana a Lisbona?
bastano due giorni per visitarla. Ecco, non date retta a questo tipo di
consigli. Ovviamente se avete meno tempo a disposizione dovrete farvi bastare
il weekend, ma vi resterà il dispiacere di non aver avuto tempo di sostare in
quel caffè, di non aver bevuto abbastanza ginjinha
(delizioso liquore alla ciliegia), di non aver chiacchierato con quel
vecchietto seduto sulla panchina del cimitero, di non aver rubato la ricetta
dei pastéis de nata(letteralmente
pasticcini alla crema, sublimi!) a qualche pasticcere, di non aver attraversato
di notte la città sul tram 28.
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foto: lacucinaspontanea.com |
Interessante, a mio parere, anche questa guida: Lorenzo Pini, Lisbona.
Ritratto di una città, Odoya edizioni, pp. 288, €18,00; una passeggiata
nella città in compagnia dei testi letterari che la vedono protagonista.
Ritroverete quindi Pessoa, Tabucchi, Saramago, ma con la struttura di una vera e
propria guida: descrizione dei vari quartieri della città, elenco dei
monumenti e così via. Segnalo che nella stessa collana sono già edite le guide letterarie di molte altre città
(Parigi, Praga, Tokyo) io non vedo l’ora, anche per opportunità, di
provare quella appena uscita su Genova.
Boa viajes a todos!
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